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Il grande passaggio: diventare genitore di un figlio autistico

Alcune riflessioni sull’essere genitore di un figlio autistico

Essere genitore è sempre una condizione che nasconde gioie e insidie. Quando poi all’essere genitori si aggiunge la gestione di un figlio con esigenze speciali, si rischia di far si che le difficoltà prendano il sopravvento. Ma siamo proprio sicuri che non si possa vivere questa condizione con spirito positivo, cercando di coglierne il senso più profondo?

Quando inizia l’età matura?

Se qualcuno mi chiedesse di identificare, con estrema precisione, quale sia stato il momento in cui sono uscito dalla gioventù, per passare all’età matura, non avrei alcun dubbio sulla risposta da dare: tutto è avvenuto esattamente alle 18:15 di domenica 17 febbraio 2002 in una sala d’attesa dell’ospedale di Sapri. Questa estrema precisione nell’individuare le coordinate spaziotemporali è dovuta a circostanze precise e facilmente documentabili, in quel luogo e in quella data è venuto alla luce il mio primo figlio.

Il momento in cui si diventa genitori è un formidabile punto di svolta, dove mutano orizzonti e prospettive; per la prima volta si diventa parte attiva di qualcosa che è realmente meraviglioso, la venuta al mondo di una nuova coscienza: un vero e proprio mistero magico. Da quel momento in poi nulla sarà più come prima, e per tutto il resto della vita si sarà genitori di quella nuova esistenza che è venuta alla luce, con tutto il conseguente carico di gioie e dolori che questa nuova condizione comporterà. Ed è indubbiamente questo il momento in cui si abbandona, definitivamente, la gioventù per avviarsi lungo i percorsi dell’età matura.

Una scuola per i nuovi genitori

Peccato non esista una scuola per diventare genitori, se esistesse sarebbe un’ottima cosa, un luogo dove apprendere, sperimentandole in modo incruento, tutte le possibili strategie educative da adottare con i bambini. Perché in fondo è proprio questa la più grande difficoltà nel diventare genitori, la mancanza di esperienza e l’impossibilità di acquisirla attraverso l’utilizzo spensierato della tecnica di apprendimento per prove ed errori. Infatti, se in ogni altro ambito della vita è normale apprendere attraverso approssimazioni successive, traendo insegnamento dagli inevitabili errori, nella vita da genitori si cerca invece di evitare accuratamente ogni tipo di sbaglio, poiché questo potrebbe avere conseguenze gravi, o addirittura irreversibili, sui figli.

Genitore di un figlio autistico: “problema” o “privilegio”?

Quando poi la vita ci dona il “privilegio” di essere genitori di un bambino “speciale”, il percorso verso una piena consapevolezza genitoriale diventa ancora più complesso. Ma per fortuna spesso è proprio questa condizione a diventare una potentissima alleata; ecco che allora la vita con un figlio autistico diventa un vero e proprio acceleratore di consapevolezza, che ci incoraggia a correre spinti da una forza nuova, non mollando mai l’obiettivo. Alla fine questa grande opportunità di crescita ci consente di capire che nulla avviene per caso, e che quel figlio speciale è venuto a noi per farci diventare persone migliori, e per diffondere questo meraviglioso contagio d’amore a tutta l’umanità.

About Pietro Basile

Nato a Catania nel 1969, abita a Roma dal 2005, ed è padre di un ragazzo autistico. E' l'ideatore e il curatore di DiccaUaua.it.

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